Non c’è ombra sostenibile senza l’albero di mango

@ Kéré Architecture I La piantagione di manghi a Gando.

A causa della crescita della popolazione e del disboscamento degli alberi, impiegati per produrre legna da ardere, il Burkina Faso ha perso ben il 60% delle sue piante arboree negli ultimi 15 anni. Una percentuale enorme se consideriamo l’estensione territoriale del paese (di poco più piccolo della Sardegna) in cui le temperature diurne spesso raggiungono i 40 °C. durante i lunghi periodi dell’anno secchi e aridi, resi ancora più critici a causa anche degli effetti causati dai cambiamenti climatici. Gli alberi forniscono ombra, proteggono il suolo dall’erosione, bloccano la desertificazione, regolano il regime delle acque sotterranee, contribuiscono alla fertilità del suolo e a mantenere la biodiversità in quanto forniscono un habitat per molte specie.

@ Kéré Architecture I L’orto nel complesso scolastico di Gando.

Kéré Architecture ha avviato un progetto nel villaggio di Gando, dove e’ nato il fondatore dell’omonimo studio di progettazione, per piantare alberi di mango allo scopo di creare un’area eco-sostenibile a servizio della comunità locale. A suo tempo, nel 2004, Francis Kéré ricevette il prestigioso Premio d’Architettura che porta il nome dell’Aga Khan per la realizzazione della Scuola Elementare del villaggio. L’iniziativa mirava ad affrontare non solo le emergenze legate al disboscamento nella regione ma anche il problema della malnutrizione infantile. Infatti, in questa parte del Paese l’alimento principale è il “foufou”, ovvero il miglio pestato e bollito che contiene poche vitamine. I manghi forniscono invece vitamine e nutrimento importanti per la crescita dei bambini nonché creano zone d’ombra accogliente in cui bambini e adulti possono riunirsi per lavorare, giocare, studiare e riposare.

Le due principali sfide per la coltivazione degli alberi di mango sono la minaccia delle termiti, che attaccano le radici, e la mancanza d’acqua durante la stagione secca. Per eliminare gli insetti in modo naturale, prima della piantumazione viene scavata una buca e riempita da scarti alimentari che vengono lasciarti per alcuni giorni. Durante questo periodo i rifiuti attirano le formiche che colonizzano il buco e mangiano le termiti. Ciò consente agli alberi di crescere senza bisogno di insetticidi che, oltre ad essere nocivi per l’ambiente, sono qui anche molto costosi. Per fertilizzare naturalmente la piantagione, i polli allevati vengono tenuti all’ombra degli alberi: il loro sterco fornisce concime naturale. Allo scopo, invece, di ridurre la quantità d’irrigazione necessaria per far crescere le piante e’ stato inventato un sistema di gocciolamento che utilizza tradizionali vasi di terracotta fatti a mano in grado di rilasciare acqua direttamente alle radici. I vasi, riempiti solo una volta alla settimana, impediscono l’evaporazione dando agli arbusti un piccolo ma costante apporto d’acqua.

@ Kéré Architecture I L’orto nel complesso scolastico di Gando.

Questo progetto ha anche una valenza educativa per gli studenti della struttura scolastica di Gando, dei quali molti di loro sono provenienti da famiglie che fanno affidamento sull’agricoltura di sussistenza. Quindi è importante che il percorso di studi includa nozioni agrarie in modo che gli alunni possano costruire competenze in materia. A tal fine è stato realizzato un orto nel cortile della scuola, da utilizzare sia come sito di apprendimento sia come spazio di coltivazione di prodotti freschi per integrare la dieta degli ragazzi stessi. In questo giardino questi possono imparare i metodi d’agricoltura sostenibile ed approfondire questioni ambientali del territorio in cui vivono.

Nell’ambito di questa iniziativa è stato scavato un pozzo per fornire acqua pulita per l’irrigazione, che non solo serve per alimentare l’orto ma funge anche da risorsa pubblica per la comunità. La waterhouse contribuisce a raccogliere l’acqua piovana dal tetto dell’edificio facente parte dall’estensione della Scuola Elementare durante la stagione delle piogge. Una volta stoccata, l’acqua potrà essere utilizzata per l’innaffiamento durante la stagione secca. Il suo grande serbatoio interrato e’ interamente in cemento armato e può immagazzinare fino a 1.000 metri cubi d’acqua. La struttura e’ costituita da tre bacini di filtrazione che garantiscono la qualità dell’acqua, rimuovendo le impurità. I tetto e’ a volta ed è interrotto da aperture che lasciano entrare la luce naturale per consentire la manutenzione. Durante la stagione delle piogge, da giugno a settembre, si verificano spesso allagamenti poiché il terreno duro di laterite non è in grado di assorbire le forti piogge. In tal senso l’edificio contribuisce a controllare il sistema di drenaggio nell’area. Durante invece la stagione secca, le carenze idriche potrebbero pregiudicare la produzione frutticola degli alberi maturi e minacciare cosi’ la sopravvivenza degli alberelli che ora possono sopravvivere e crescere rigogliosi.

 

@ Kéré Architecture I La waterhouse nel complesso scolastico di Gando.


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