“Colour of the sound” tinge con la “Yellow music” le strade di Hanoi

© arcomai I L’istallazione “Colour of the sound” di Nguyễn Thế Sơn.

La “yellow music” (Nhạc vàng) e’ un genere musicale prodotto nel Vietnam del Sud durante la guerra civile del 1967-1975. In contrasto con la musica “rossa” (Nhạc đỏ), approvata dal governo comunista del Vietnam del Nord, quella “gialla” fu censurata e bandita nel 1975 da Hanoi poiché considerata decadente e diseducativa; o meglio non “rivoluzionaria” abbastanza, essendo troppo “individualista” (personale) con quelle storie di amori sofferti e travagliati interpretate dai cantanti dell’epoca. Le copertine dei suoi dischi ricordano (nello stile grafico, nei vestiti e nelle pettinature) mode e stili di vita adottati in altre parti del mondo in quello stesso periodo del ‘900. Dopo quarant’anni questa musica diventa supporto sonoro ad un’installazione dell’artistica Nguyễn Thế Sơn esposta, nell’ambito di una sua personale dal titolo “City and Memory” presso lo AgoHub Art Space, un centro indipendente per le divulgazione di arte e architettura nel centro della capitale vietnamita. La mostra e’ visitabile fino al 31 marzo di quest’anno.

L’installazione si svolge all’interno di in una saletta (3x4m) insonorizzata all’ultimo piano del centro. E’ composta da una raccolta di copertine di 45 giri originari (sistemate a quadro) anni ’70, da un sottofondo di canzoni e da un’elegante pittura su seta. Il quadro – intitolato “Colour of the sound” – rappresenta un dettaglio urbano comunissimo per le strade della capitale – un pilone in cemento (per la corrente elettrica) sul quale e’ posizionato un altoparlante e uno stendardo, elementi ancora oggi utilizzati per trasmettere musica e messaggi grafici, ma che qui riproducono canzoni “bandite” e note musicali invece di slogans scritti. Un evidente ossimoro che da’ all’opera un sottile ed efficace messaggio ironico, ma che molto dice del profondo mutamento socio-culturale che la società vietnamita ha attraversato in questi tre ultimi decenni.

Dopo il 1990, quando nel paese la politica economica ha subito un forte cambiamento in seguito al passaggio ad un’economia di libero mercato, la musica “gialla” è cresciuta ed ha iniziato ad essere più apprezzata anche al Nord tanto che sempre più persone si sono avvicinate a questo genere d’arte popolare (dal ritmo romantico e della voce melodica del cantante) al punto da venire riprodotta (in cassette) ed ascoltarta in segreto. Oggi molte sale karaoke hanno cominciato ad inserire nel loro palinsesto canzoni di “yellow music”, creando un po’ di malumore da parte del governo che, a sua volta, ha cercato di censurarla di nuovo. Ma oramai la “musica gialla” e’ diventata immortale. Lunga vita a “Colour of the sound”.


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