La “Makokoè Floating School” per proteggersi dall’oceano

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© arcomai I La Makokoè Floating School ormeggiata nel bacino dell’Arsenale.

Quale miglior luogo di Venezia e dell’omonima Biennale – che quest’anno affronta temi inerenti alle problematiche, contraddizioni e disfunzioni del vivere contemporaneo ma anche alla partecipazione delle comunità – per presentare ad un pubblico internazionale la Makoko Floating School di Lagos, un prototipo di scuola galleggiante che farà da “fondamenta” per una futura comunità galleggiante in grado di fronteggiare i problemi connessi alle inondazioni nella capitale nigerina.

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© Nlé Architects I Sezione prospettica.

Il manufatto, ormeggiato nel bacino dell’Arsenale, e’ quello realizzato lo scorso marzo ad opera dell’architetto Kunle Adeyemi dello studio Nlé Architects – che dal 2010 si dedica alla ricerca di soluzioni architettoniche compatibili con le esigenze umane, culturali ed economiche delle città in via di sviluppo – il quale, riadattando l’idea della palafitta (tipica costruzione della città di Lagos), ha realizzato una scuola in grado di accogliere 100 bambini del quartiere di Makoko, area della laguna costantemente esposta al pericolo di inondazioni a causa dei cambiamenti climatici e il conseguente innalzamento del livello dei mari. L’iniziativa e’ stata possibile grazie anche al contributo del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) e alla partecipazione della fondazione tedesca Heinrich Boell Foundation. 20160531_03

© Nlé Architects I Diagramma della tipologia.

La Makoko Floating School, caratterizzata da una struttura “A–Frame” realizzata internamente in legno locale, e’ sviluppata su tre livelli: al primo troviamo un parco giochi che comprende un giardino pensile formato da arbusti coltivabili; il secondo piano e’ adibito ad aule didattiche, invece il tetto ospita un’aula supplementare a cielo aperto. Le aperture sono schermate da persiane orientabili che garantiscono la ventilazione naturale e il giusto comfort per gli alunni.

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© Nlé Architects I Fase di costruzione della piattaforma.

La scuola poggia su una piattaforma costituita da 256 barili di plastica vuoti, usati precedentemente per trasportare acqua o alimenti, che, assemblati fra loro, assicurano il galleggiamento della struttura. Il fabbricato e’ interamente autosufficiente in termini di approvvigionamento elettrico e idrico-sanitario. Infatti è dotato di pannelli fotovoltaici sul tetto per catturare l’energia solare, mentre i bagni funzionano grazie ad un sistema di raccolta dell’acqua piovana, stoccata all’interno della serie di fusti laterali della zattera/fondamenta.

Questo prototipo sarà in futuro adottato per la costruzione di case singole e successivamente porterà (entro il 2014) allo sviluppo di una vasta comunità galleggiante denominata “Lagos Water Community”. Un particolare dispositivo, inventato dall’impresa giapponese air danshin systems inc, permette di individuare i movimenti anomali delle struttura (dovuti a tempeste, terremoti o alluvioni) e quindi di azionare un compressore in grado di pompare aria in una apposita camera di galleggiamento e assicurare cosi’ maggiore stabilità e sicurezza all’edificio.

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© Nlé Architects I La “Lagos Water Community”.

Sebbene l’obiettivo di questa iniziativa sia finalizzata alla costruzione di una sorta di “cittadella fluttuante” (a basso costo) sul Golfo della Guinea, in realtà questa operazione – se realizzata – consentirà di alloggiare solo una parte della popolazione del luogo, che già nel luglio del 2012 subi’ l’evacuazione forzata da parte dell’esercito dopo la demolizione di una porzione dell’abitato esistente sulla terra ferma, perché il governo nigeriano ha in programma un piano di gentrification del lungomare di Lagos.

Makoko, nota anche come la Venezia d’Africa, è in realtà una baraccopoli con una comunità di almeno 200mila-250mila abitanti (originari principalmente del Benin e Togo) che sopravvive con la pesca e la vendita del legno. Esiste pertanto il ragionevole timore che gli slums si sposteranno dalla costa al mare, disattendendo le più elementari aspirazioni (standards) di natura urbanistico-sociale.

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© arcomai I La Makokoè Floating School ormeggiata nel bacino dell’Arsenale.

 

 

 

 


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