E’ cresciuto un pomodoro tra i grattacieli di Hong Kong
© arcomai I Micro-Orto al “Villaggio della disobbedienza” ed Eco-farm ad Admiralty.
Hong Kong e’ una città unica perché luogo straordinario di paradossi. Uno dei tanti e’ quello di essere una delle metropoli a più alta densità abitativa al mondo (6500 persone/kmq) ma al tempo stesso estremamente ricca di aree verdi. Per la sua geografia molte di queste aree sono difficili da raggiungere sia per la pendenza dei rilievi che per la fitta vegetazione tipica delle foreste tropicali. Ciò, oltre ad essere un’altra contraddizione (visto l’elevato indice di edificazione nelle zone pianeggianti e pedemontane), contribuisce a preservarle dall’uso spesso troppo invasivo dei visitatori, che potenzialmente potrebbero essere (solo quelli locali) circa sette milioni. Qui si dice andiamo ad hiking non fare una passeggiata quando si vuole fare una gita a piedi fuori dalle aree abitate.
In questo straordinario contenitore di paradossi senza fine segnaliamo due esperienze estemporanee di micro “agri-cultura” urbana della città asiatica. Il primo e’ la eco-farm ai piedi di una torre ad Admiralty, il business centre di Hong Kong. Si tratta di un nano-campo a terrazze sviluppato attorno ad un angolo di un edificio adibito ad uffici. Qui sono piantate alcune specie di verdure accompagnate da nome identificativo. Si tratta di un provocazione o di un esperimento di educazione civica? Non ci trovano scritte informative al riguardo. Sicuramente si tratta di una inaspettata e divertente sorpresa che può diventare occasione di riflessione e perché no anche essere sviluppa/esportata altrove. Il secondo sito e’ invece non più visitabile. Nato all’interno di uno spartitraffico di una delle strade più trafficate della metropoli durante l’occupazione civile contro il governo locale conclusasi qualche settimana fa, questo campo e’ stato coltivato per alcune settimane da una bella ragazza. Il messaggio e’ tanto chiaro quanto banale: “Per fare le battaglie i soldati devono essere sfamati dai frutti della propria terra”.
Al noto motto “One Country, Two Systems” coniato da Deng Xiaoping (1904-1997) per identificare l’unicità territoriale e culturale della Cina ma al tempo stesso la differenza dei modelli economici nei confronti delle città stato di Macao ed Hong Kong, quei ragazzi rispondevano in modo polemico col paradigm: “Two Countrie, Two Systems ” – che in sostanza può esser classificato anche come un altro paradosso.