Primo premio: concorrente nr. 40 – Memory field

Solitamente quando viene pubblicato il progetto vincitore di un concorso, solo raramente vengono menzionate le motivazioni che hanno portato la giuria a scegliere quel determinato progetto. Per l’importanza che ricopre il concorso per il nuovo Museo Nazionale Estone di Tartu, pubblichiamo il testo con il quale la Estonian National Museum Organizing Committee (da www.museumcompetition.org) ha aggiudicato il primo premio al gruppo formato da Dan Dorell, Lina Ghotmeh e Tsuyoshi Tane [Traduzione: Nicola Desiderio].

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© Dorell, Ghotmeh, Tane l Progetto per il Museo Nazionale Estone: la spianata del campo di aviazione di Raadi oggi parte del nuovo complesso museale di Tartu.

La premessa ideologica dietro questo concorso – in qualche qual modo inattesa e sorprendente – è stata fornita dalla recente storia estone segnata dalla devastante occupazione sovietica che è durata per più di mezzo secolo. Questa storia non può e non deve essere bandita dalla memoria della nazione, negando le tracce ancora presenti, ma, anzi, infondere a queste un nuovo significato capace di infondere speranza.

L’abbandonata pista di decollo delimitata dai confini del territorio designato – vestigia del periodo di occupazione – può, nel suo misero e disuso stato, essere visto come uno spazio drammatico. Sebbene si tratti sostanzialmente di una pista di atterraggio, questo luogo è anche un vasto territorio desolato, un inquietante spazio aperto con la storia, uno spazio vuoto impresso indelebilmente dallo stigma dello sfruttamento militare al quale questo concorso cerca di dare un futuro. A favore di questo luogo il progetto, per essere più “vocale”, propone un’estensione dello spazio vuoto con una nuova struttura modellata come una lunga e aperta hall, un prolungamento dell’asse della pista di decollo. Il tetto lievemente inclinato – riferimento simbolico del decollo dentro il cielo, per incontrare il proprio destino – dovrebbe formare una sorta di piazza coperta che, oltre a dominare il paesaggio circostante, allestisce la scena per una drammatica interpretazione dell’ambiente, facendo al tempo stesso un’allusione agli eventi del passato. Nella lettera esplicativa di accompagnamento a questo concorso gli autori mettono in risalto come “this is a palimpsested approach to the object’s history”.

Sul piano progettuale gli autori hanno optato per un’architettura al di fuori del tempo ed informale. L’edificio si manifesta come un pezzo di arte concettuale che dà una connotazione cosmopolita a tutto il museo. Come tale, il Museo Estone Nazionale potrebbe divenire un monumento all’emancipazione, alla libertà e all’indipendenza della società estone. Questo approccio concettuale pone le basi per un ulteriore sviluppo urbano grazie alla trasformazione della pista di decollo in uno spazio aperto collocato tra i quartieri emergenti e in via di sviluppo della città, contrapponendo i processi concorrenti con l’inevitabile privatizzazione dei territori di confine che gravano sul complesso museale.

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© Dorell, Ghotmeh, Tane l Progetto per il Museo Nazionale Estone: profilo dell’edificio.

L’edificio a piano unico attraversa prevalentemente il sito in direzione nordest – sudovest . La soluzione architettonica dell’edificio si mette in relazione in modo forte con il Lago Raadi e l’area circostante, creando un legame tra la città di Tartu e la sua campagna. Questa relazione indica che il  Museo Estone Nazionale mira ad essere un insediamento aperto e cooperativo piuttosto che un’istituzione isolata con una funzione già definitiva. Per ottenere questo obiettivo gli autori consigliano di lasciare le aree circostanti intaccate, preservando, se possibile, i segni caratteristici della regione così da formare un continuo, ininterrotto paesaggio con accesso pubblico. Tale soluzione potrebbe essere sia poetica che economicamente razionale.

L’edificio museale si sviluppa sulla pianura, formando un ponte attraverso il fiumiciattolo che la attraversa. L’edificio museale è stato progettato come una lunga, aperta hall che potrebbe essere organizzata e ripartita in vari modi nonché fungere da palcoscenico per manifestazioni teatrali e “spettacoli”. Questa flessibilità potrebbe portare il visitatore ad avvicinarsi ad una nuova esperienza estetica di spazio. L’alta flessibilità dello spazio si presta ad un’ampia gamma di attività museali. Tutte le principali sezioni del museo offrono gradevoli viste del paesaggio circostante – fornendo così un piacevole contesto per le manifestazioni -, un ritratto della natura estone. L’edificio museale è introdotto da una spettacolare tetto a sbalzo che – unito all’attraente idea di trasformare le rovine preservate del deposito (attualmente occupata dal complesso del maniero) in negozi, café e bar – conferisce alla zona di ingresso una vivida, drammatica connotazione.

Il progetto vincitore nella sua interezza crea vari seducenti spazi pubblici con caratteristiche distintive, come la sopra menzionata zona d’accesso, l’area “sotto il ponte”, e la piazza coperta. Merita una nota speciale l’approccio concettuale degli autori nei confronti del loro compito che ha saputo interpretare l’importanza e il significato del ruolo della storia come essa si riflette nelle collezioni del museo. La storia del sito si integrata con il complesso e sfaccettato processo della storia che qui si svela agli occhi dei visitatori.

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Fotopiano dell’area di Raadi (da www.museumcompetition.org).

 

ENMOC l Comitato per il Concorso per il Museo Nazionale Estone: Presidente Raivo Palmaru (Ministro della Cultura della Repubblica dell’Estonia), Dominique Perrault (architetto, Francia), Winy Maas (architetto, Olanda), Andres Alver (architetto, Estonia), Rein Murula (architetto, Estonia), Jaanus Plaat (direttore del Museo Estone Nazionale), Tiit Sild (architetto del Comune di Tartu, Estonia) e Peeter Mauer (Ministero della Cultura, responsabile dei musei).


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