Sprechen, hören, sehen und staunen. [Parlare, ascoltare, guardare e meravigliarsi]

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L’Università di Amburgo sta vivendo una profondo processo di trasformazione con l’accorpamento di tre diverse scuole in un unico organismo istituzionale. Tale scelta, pur avendo evidenti motivazioni di carattere economico, rientra in quella fase delicata che vede tutti i paesi del “Condominio Europa” a ristrutturare il proprio sistema pubblico della formazione secondo un modello comune ed “uniforme”.. Abbiamo chiesto a Sebastian Niemann (studente e membro del comitato degli studenti, nato nell’ambito della fondazione del nuovo Istituto) di parlarci della prima mostra di progetti che, documentando questo difficile/storico passaggio di transizione, introduce l’HCU all’interno del network europeo delle facoltà di architettura. [Traduzione di Nicola Desiderio].

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Il logo della nuova scuola (tra i primi risultati prodotti dal processo di fondazione) e quello del comitato Base/Basis. Il martedì gli studenti si incontrano dentro la vecchia sala espositiva ora utilizzata per il dibattito tra gruppi di artisti, architetti e urbanisti. (foto di Sebastian Niemann).

Nessun dubbio, il Senatore (Ministro del Governo di Amburgo) di scienza e salute Jörg Dräger ha le idee chiare per la sua scuola di architettura, urbanistica, ingegneria civile e “geomatica” (facoltà per l’elaborazione delle misure): l’Università HafenCity (HCU) offre “una eccellente Istituto Superiore, un creativo e innovativo edificio per l’istruzione” e punta ad una “radiosità internazionale”. Dal momento che la decisione politica è stata pubblicata dai media nell’autunno 2004, i membri delle diverse facoltà – che stanno per essere “integrate” nell’HCU – hanno avuto un po’ di tempo per abituarsi a questa idea. Così dal primo gennaio 2006, data ufficiale della sua nascita, la scuola è parte di questa nuova realtà che, sebbene abbia oggi un nuovo presidente il Sign. Steven Spier (architetto canadese e professore presso l’Università Strathclyde di Glasgow), è ancora lontana dal definire sia una propria struttura che contenuti.

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I progetti della mostra “HH S!CHTEN”, allestita dentro il club “stella” a Darmstadt, sono occasione di valutazione da parte degli studenti“. Qual’è il criterio per fare una buona Università?”

Uno dei problemi maggiori è l’assenza di un campus comune: l’edificio sarà uno dei “progetti  faro” di un intervento – chiamato “HafenCity – che a scala urbana interessa il centro di Amburgo.” Per quanto allo stato ci sia solo un vecchio deposito nell’antica area portuale del lungofiume dell’ Elbe, il responsabile (del piano) parla già di un “animata vita studentesca”. È difficile credere a queste azzardate affermazioni, soprattutto in questo periodo in cui il fiume è ancora ghiacciato…

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Ad Amburgo la mostra è stata presentata al pubblico dentro malandate ma caratteristiche stanze della nuova Galleria “KuBaSta” che originariamente era un vecchio negozio portoghese. (foto di Sebastian Niemann).

La scorsa estate un gruppo di studenti provenienti da tutte le facoltà ha fondato il “Consiglio Base HCU” allo scopo di intervenire criticamente ma in modo pragmatico nel processo della fondazione della loro scuola. Come un gruppo interdisciplinare essi sono stati coinvolti nelle commissioni ufficiali e in progetti informali così da tutelate gli interessi degli studenti. Nel frattempo sono stati invitati a partecipare (con un proprio allestimento) a “Sichten 9”: la mostra annuale della Facoltà di Architettura della Università Tecnica di Darmstadt che dovrebbe funzionare come centro di un (nuovo) network europeo di scambio e discussione sull’architettura.

Allo scopo di uscire dal proprio ambito locale “HH S!CHTEN” (guardando ad Amburgo) era stato concepito come un inventario delle cinque differenti facoltà (architettura della Scuola di Belle Arti; architettura, ingegneria civile e “geomatica” della Scuola di Scienze Applicare; urbanistica dell’Università Tecnica). I progetti degli studenti sono stati messi in contesto con le opinioni raccolte in una valutazione sulle istituzioni e loro membri. La scelta dei lavori non è stata fatta per dare una presentazione rappresentativa della scuola ma per manifestare le insicurezze e le opinioni dei nuovi studenti. Allestita insieme ai colleghi locali in alcune stanze del bar “Stella” a Darmstadt, la mostra (per una settimana) ha mostrato gli stili divertenti di presentazione e l’enfasi teorica del lavoro secondo un approccio finalizzato ad aprire discussioni sul futuro dell’architettura e suo insegnamento.

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Vista della nuova sede della Università HafenCity attualmente occupata da un vecchio magazzino portuale. (foto di Sebastian Niemann).

Successivamente la mostra è stata allestita anche presso la galleria per l’arte, lo sviluppo costruttivo e urbano di “KuBaSta” di Amburgo. Il presidente, alcuni professori e molti studenti hanno partecipato ad un vivace dibattito in cui sono stati affrontati i punti principali e le diverse questioni pertinenti all’Università di HafenCity. L’analisi-istantanea realizzata con la mostra può aiutare a sviluppare una visione comune per la HCU. Ciò potrebbe, inoltre, aiutare a capire se le attuali facoltà sono costruite su basi solide o invece su ruderi di una scuola che è appena nata. Infine sarà più facile valutare dall’estero se si stia già sviluppando una “radiosità internazionale” che, vista solo da qui, potrebbe essere abbagliata dalla propria soggettività.

 Sebastian Niemann è studente di architettura e pianificazione urbana presso la scuola di Belle Arti di Amburgo e di Architettura di Nantes. Ha lavorato in diversi studi di architettura in Germania e Francia e attualmente sta scrivendo la propria tesi sua una strada di Amburgo. Sebastian è membro fondatore del “Basis Council HCU. Ha collaborato alla organizzazione della mostra “HH S!CHTEN” di Darmstadt (2005).


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