La città in piastrelle

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© photo arcomai l Il gruppo vincitore del concorso (A.Rattini, R. Ricci, C. Stacchini e G.Lazzari) il giorno della premiazione.

Si sono effettuate ieri alle 18 le premiazioni (presso il Cersaie Village al Centro Servizi di BolognaFiere) del concorso di progettazione Markitecture 2005 che quest’anno ha avuto per tema: “Ceramica e riqualificazione urbana”. La gara – indetta da BolognaFiere in collaborazione con Assopiastrelle, il Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, il Consiglio Nazionale degli Ingegneri e l’Associazione dei Comuni Italiani – era finalizzata a “…sensibilizzare i progettisti all’utilizzo della ceramica nella valorizzazione di aree urbane da riqualificare, sfruttando le possibilità applicative di un materiale particolare per la sua versatilità, di cui l’Italia è produttore leader mondiale”. Le piazze in concorso erano 5 come le città: Rimini, Bologna, Genova, Verona, Sassuolo (MO). La giuria, riunitasi l’8 settembre, ha selezionato i tre progetti finalisti – i cui autori erano tutti presenti all’evento – e tributato quattro menzioni speciali.

Nel documentare in questo contributo solo le proposte dei primi tre classificati, registriamo con disappunto come (in fase di presentazione) non siano state date informazioni utili a capire le motivazioni e criteri che hanno portato alla scelta delle città/piazze oggetto del concorso, mentre  (in fase di premiazione) non sia stata concessa la possibilità da parte dei gruppi finalisti di presentare anche solo sinteticamente il loro progetto. Inoltre, rilevando come questo sia stato l’unico concorso di progettazione dell’anno che abbia (anche se in modo marginale) interessato un’area della città, si denuncia un’imbarazzante disinteresse da parte di Bologna nel promuovere competizioni finalizzate all’aggiornamento urbanistico e architettonico di un capoluogo di provincia che sembra aver perso ormai da tempo visibilità ed autorevolezza sia in ambito nazionale che europeo.

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Vista della Piazza Razzolio a Genova e stralcio del PUC del 2000.

Il terzo progetto classificato è quello di Piazza Razzolio a Genova del gruppo formato dagli architetti Riccardo Sirotti (capogruppo), Giorgio Gambardella, Mario Marchetti, Massimo Zero. Con questa proposta architettonica i progettisti genovesi hanno voluto realizzare “una piazza pedonale dove, grazie all’impiego della ceramica, è stato possibile ricreare quello che cent’anni fa, con la realizzazione della ferrovia e la nascita delle acciaierie, era stato tolto al quartiere di Cornigliano e cioè il suo naturale rapporto con il mare” che in questa area della città è strettamente legato alle attività industriali sviluppatesi negli ultimi decenni. Tale intenzione viene testimoniata proponendo un nuovo monumento urbano: una “grande catena a maglia marinara che, tagliando in diagonale la piazza ed entrando e uscendo virtualmente dal terreno e dall’acqua, costituisse elemento legante tra la terra, il mare, l’uomo ed il suo lavoro”.

L’impiego del materiale ceramico viene qui interpretato pavimentando l’intero spazio pedonale con  piastrelle in monopressocottura (dimensione indicativa cm. 50×50) aventi due sfumature cromatiche predominanti: “una, a suggerire il mare, con una miscela di colori a percentuale variabile che va dall’azzurro chiaro al blu oltremare, l’altra, a suggerire la terra, con una miscela di colori dall’ocra alla terra di siena”. La grande catena (altezza mt. 4,50, larghezza mt. 2,60, sezione ellittica Ø cm. 40/55) è costituita da una struttura portante leggera in metallo e vetroresina rivestita da una miscela di mosaico di piastrelle mm. 20×20 (montati su fogli indicativamente di cm. 30×30) con colori che vanno dal rame al bronzo. Al centro della piazza è prevista anche una vasca d’acqua (circa 40 cm. di profondità), “nuove aiuole di verde progettate (al fine di aumentare le zone di sosta ombreggiate), una serie di sedute in muratura, rivestite in mosaico mm. 20×20 di ceramica con colori miscelati che passano dal bianco al rosso scuro. L’illuminazione della piazza avviene tramite sei lampioni con struttura metallica poggiante su basamenti a forma di “fungo ribaltato”, rivestiti anch’essi con tessere (mm. 20×20) di ceramica colorata.

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Studio e progetto della grande catena ”a maglia marina” che attraversa piazza Razzolio.

Al fine di evidenziare maggiormente le uscite del sottopasso pedonale sulla piazza si è deciso di collocarvi, in posizione quasi verticale, alcune maglie della catena. Inoltre, per meglio esaltare l’effetto, si è deciso di sostituire i parapetti in ferro degli accessi/uscite con altri in lastre di cristallo temperato trasparente antisfondamento. Stesso principio, allo scopo di creare un collegamento visivo e far percepire alle persone in modo immediato ingressi e uscite del sottopoasso pedonale, è stato adottato anche in corrispondenza dell’accesso di via Gattorno, oltre via Cornigliano.

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La stele in corrispondenza di uno dei due nodi che caratterizzano il V.le Mattei. Fotopiano dell’area di intervento.

Sito dell’intervento previsto per Bologna è quello di via Mattei nel Quartiere San Vitale di Bologna, in parte finanziato vent’anni fa dalla legge 94/1982. Caratteristica dell’area è la presenza di una grande piazza (450 m di lunghezza e 21 m di larghezza) porticata e alberata che separa due insule edilizie sviluppate su 4 piani per 480 alloggi a formare due stecche “gemelle” interrotte entrambe da due nodi simmetrici che, occupati al centro da due stele alte 9 metri, estendono trasversalmente la piazza fino ad arrivare ai parcheggi di pertinenza del complesso. Il progetto secondo classificato è firmato dal gruppo di architetti costituito da Gianluca Brini (capogruppo), Alberto Zecchini, Davide Zenari, Andrea Fiorini, Christian Capelli, Luca Pedrazzi, Roberto Cami e prevede la ri-funzionalizzazione dello spazio connettivo privato di uso pubblico a servizio delle residenze attraverso la ri-pavimentazione del lungo viale pedonale e la ri-modellazione dello stesso mediante la creazione di “dune”. Questo nuova condizione determina una radicale trasformazione di questo luogo – non più percorribile seguendo percorsi abituali – ora organizatto secondo un inedito e mutevole sistema di soste e attraversamenti trasversali e curvilinei che contribuiscono a re-interpretare l’uso sociale e il significato simbolico di questa area.

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 Planimetria di intervento.

La scelta di estendere l’intervento al di fuori dei confini dell’area dimostra la volontà di legare il sito con le aree verdi circostanti e di interpretare il bando intervenendo non solo a livello architettonico,  come evidenziato da interviste raccolte durante le fasi preliminari del progetto: “… gli abitanti, quelli da noi sollecitati, non evidenziano malesseri se non quelli diffusi nelle città, non elaborano la specificità del proprio rispetto alle condizioni dell’abitare in quella architettura e in quella urbanistica: i negozi sono chiusi perché ci sono i centri commerciali, i ragazzi schiamazzano, i motorini invadono, la piazza è un’autostrada […] allora che c’è da correggere-riqualificare? siamo tutti spiazzati quando i problemi non sono nitidi – quasi che il problema possa essere solo architettonico.”

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Viste prospettiche del nuovo viale Mattei  e del nodo a sud del complesso.

Interessante è la re-visione adottata nei riguardi dei due nodi originariamente identificabili con i due obelischi – oggi posizionati altrove all’interno del sito di intervento – e il re-assemblaggio  delle due “gocce” – del compianto urban center di Piazza Re Enzo che da tempo smontate sono in attesa di nuova collocazione – qui separate e posizionate in corrispondenza delle due teste del complesso. Una delle due, in prossimità del nodo a sud, è adibita ad ingresso/atrio in quota per una sala sotterranea polivalente ad uso del quartiere.

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Il Piazzale B.Croce oggi e vista prospettica del V.le G. Pascoli in direzione mare.

Il progetto vincitore del concorso è quello per Rimini ed è ad opera del gruppo formato dagli architetti Roberto Ricci (capogruppo) e Andrea Rattini e dagli ingegneri Giuseppe Lazzari e Cristina Stacchini. La zona di intervento prende in esame il Piazzale B.Croce (compreso tra il Lungomare Murri e V.le Regina Elena) e il tratto del V.le G. Pascoli interrotto dalla linea ferroviaria Bologna-Ancona. La proposta progettuale, finalizzata alla valorizzazione della piazza e del sistema stradale attraverso un progetto complessivo di arredo urbano, prevede: l’intera ri-pavimentazione con materiale ceramico dell’area di intervento; la realizzazione di una vera e propria piazza urbana collegata alla spiaggia da una rampa che sottopassa il lungomare; il superamento diretto della linea ferrata con un sottopasso in grado di collegare anche pedonalmente le due fasce della città separate dalla ferrovia. È evidente come questa “trasversalità” generi una nuova struttura dell’impianto morfologico di Rimini che trova evidenti riferimenti in altre e ormai consolidate soluzioni adottate con successo in molte cittadine di questa fascia costiera. Il sistema della viabilità non risulta alterato rispetto a quello attuale anche nei sensi di percorrenza. .

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Sistemazione del P.le B. Croce in direzione mare. Vista delle dune dall’alto e del nuovo piazzale sulla spiaggia.

Mentre l’intervento nel suo complesso si distingue per l’articolazione degli elementi di arredo a servizio della sosta, dell’ombreggiatura e dell’illuminazione, risulta particolarmente scenografica e funzionale la sistemazione del L.mare Murri con la modellazione della spiaggia mediante dune artificiali rivestite in parte con materiale ceramico e in parte sistemate a verde. Questa soluzione oltre ad invitare alla sosta/seduta anche nelle giornate fuori stagione, rafforza l’intenzione intelligente di estendere il P.le B. Croce verso il mare grazie alla realizzazione di un’ulteriore spazio pavimentato coperto con una struttura leggera che sembra ritagliata da quella sottile crosta che si forma sulle costruzioni di sabbia elaborate dai bambini.

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© photo arcomai l Scorci delle quattro piazze in concorso e due particolari del progetto vincitore (plastico).


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