A Bologna ha smesso di piovere e Re Enzo ha riaperto l’ombrello rosso

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© arcomai l Piazza Re Enzo qualche giorno prima dello smantellamento definitivo dell’infobox.
La piazza all’indomani della ri-collocazione della pensilina degli autobus nello stesso punto in cui si trovava prima della costruzione de “le giocce”.

Come preannunciato dal sindaco di Bologna Sergio Cofferati prima di Natale, con l’inizio del nuovo anno è iniziata la ri-visitazione dell’urban center (fondato nel luglio 2003 dalla precedente amministrazione) e il contemporaneo smantellamento – terminato in questi giorni – dell’architettura contemporanea dell’infobox di Piazza Re Enzo, dalla quale si accedeva alla sotterranea sala espositiva della città. L’atto di “restaurazione” si è poi concluso con la ricomparsa della famigerata pensilina-ATC come da noi pre-visto in “Quando Re Enzo portava l’ombrello” (maggio 2004). Nell’articolo di allora si denunciava come con l’adozione di questo modulo standard – adatto al margine di una strada e non certo ad una pizza – la città abbia negato a questo luogo la propria identità/morfologia rendendolo un mero “bordo stradale”.

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© arcomai l La ritrovata pensilina-ATC testimonia l’incapacità di Bologna a dotarsi di un sistema moderno dei trasporti pubblici.

Con questa opera di “modernariato urbano” LA CITTÀ VOLTA DI NUOVO LE SPALLE ALLA PIAZZA lasciandosi dietro – come se non fosse successo nulla – un anno e mezzo di polemiche (a volte anche molto aspre) tra l’amministrazione uscente e quella entrante. Eppure l’assemblaggio coatto, tra la tettoia rossa e i due totem/ruderi (di aerazione) del sepolto/compianto complesso dell’urban center prima edizione, dona alla città un nuovo imprevisto monumento artistico; infatti, proprio lì al centro della scena urbana, lo “artefatto” commemora (sul filo del “fuorigioco”) il “vorrei ma non posso” di Bologna, la quale (in ambito dei trasporti) in ben 25 anni non è riuscita a realizzare un sistema della mobilità idoneo agli imperativi del presente e consono alle ambizioni di chi l’ha governata in passato e oggi la governa. Dal concorso della Stazione dell’81 al Progetto Bofill-94, passando attraverso i piani Winkler-’88 e Husler-96 fino ad arrivare al Master Plan-2000 e quindi alla recente ambigua vicenda della metro-tramvia, la nostra città non è stata capace durante un quarto di secolo a garantire nè un capolinea adeguato ad uno dei più strategici nodi del trasporto pubblico su gomma nè un riparo dignitoso e per le persone che quotidianamente vi sostano e per il luogo in cui questo è collocato.

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© arcomai l Il davanti/dietro della pensilina mette in evidenza come essa neghi un rapporto tra la citta’ e la sua piazza.

 


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