Il nido senza i pulcini

In “Architetture ricordo” il tema dominante è quello dell’architettura in attesa di cambio di destinazione. In questo caso le modifiche attuate in seguito alla ristrutturazione non ne alterano la funzione ma operano comunque un taglio netto nei confronti della storia di questo edificio. Il tema della memoria individuato da questo progetto viene qui interpretato attraverso la memoria personale di Marilena Carrozza (Geometra libera professionista) che racconta le sensazioni vissute all’interno di questa struttura, come mamma e con le fotografie di Oscar Ferrari che restituiscono questi spazi in attesa, pochi giorni prima dei lavori di ristrutturazione.

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© oscar ferrari_arcomai | Nido e scuola materna Giaccaglia Betti.

Tempo lungo e memoria breve. Esiste un parco nel centro di Bologna, una collinetta chiamata appunto Montagnola, all’interno del quale fu costruito a metà degli anni ’30 un edificio composto da due segmenti ad arco simmetrici rispetto ad un asse centrale disposti, in una sorta di abbraccio, secondo l’andamento circolare di un percorso interno del parco. Nacque come Padiglione d’esposizione della Direttissima Bologna – Firenze e da circa trent’anni è destinato ad Asilo Nido e Scuola Materna. Ogni edificio subisce con il passare del tempo modifiche ed adattamenti che ne cambiano più o meno sostanzialmente spazi, forma e funzioni, e questo nella natura stessa delle cose, spesso avviene in una direzione tale da apportare un miglioramento qualitativo di cui ognuno può avvantaggiarsi. La nostra esistenza è solitamente più breve di quella di un edificio, pertanto la percezione che se ne ha è legata ad un preciso istante all’interno di questo fenomeno di trasformazione. Le immagini si fissano nella memoria perché legate a delle emozioni e ogni cambiamento della realtà rispetto al ricordo è vissuto come una perdita.

Il ricordo Per sei anni ho frequentato l’asilo giornalmente per accompagnare le mie bimbe (Agnese e Sofia), e la caratteristica più evidente che mi colpiva era la perfetta sintonia che sentivo esserci tra la struttura dell’edificio e la sua funzione. Costruito per tutt’altri motivi sembrava non avere altra possibile destinazione che contenere dei bambini. Questo a sottolineare che le trasformazioni non sempre vengono per nuocere. Allora scelsi quest’asilo, rispetto ad altri di nuova costruzione e concezione perché mi piaceva l’edificio che pur immerso nel verde è luminosissimo e la città si intravede lontana ma ne sei al centro. Vivendolo ho scoperto tutte quelle caratteristiche che, secondo me, fanno di questo asilo un posto in cui la struttura contribuisce a rendere migliore la vita dei bambini. I sottili infissi in ferro colorati di rosso danno la possibilità di guardare fuori senza disturbare o frammentare il bel panorama, presenti solo per assolvere al loro compito. Il gran salone al piano terra, posto nel centro dell’edificio offre, attraverso le grandi finestre di cui è tappezzato, un collegamento continuo con l’esterno e l’opportunità di avvertirne il clima ed il passare delle stagioni. Le grandi aule poste al piano terra sono particolarmente ariose e soleggiate e l’ampia terrazza verso il giardino interno, regala alle maestre la possibilità di svolgere molte delle loro attività didattiche o ludiche, all’esterno delle aule. Al piano primo, dove sono dislocate le aule dei più piccoli, si accede attraverso una scala delimitata per tutto il suo sviluppo da una vetrata semicircolare. Il percorrerla offre una prospettiva suggestiva del parco, al cui centro la grande fontana circolare con tre tartarughe di granito. Il mio è il ricordo di un posto magico!

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© oscar ferrari_arcomai |Nido e scuola materna Giaccaglia Betti.

La ristrutturazione Nonostante quest’edificio abbia svolto la funzione scolastica nel modo migliore per oltre trent’anni, si è deciso per una sua riorganizzazione e ristrutturazione. Il problema più gravoso è sempre stato il Nido al piano primo, per ovvi motivi di sicurezza. Da settembre di quest’anno il momento tanto paventato più volte rimandato, è arrivato. I lavori sono iniziati e verranno riorganizzati gli spazi all’interno portando al piano terra le sezioni del nido, e apportando tutte quelle modifiche necessarie a rendere una struttura nata settant’anni fa, conforme alle normative vigenti in materia igienica, sismica e non solo.

Adeguamenti vs memoria Le norme in materia edilizia, migliorano gli edifici e rendono più sicure le nostre esistenze al loro interno, ma resta il grande conflitto con il ricordo. Ognuno di noi è legato alle atmosfere generate dallo spazio indipendentemente dalla sua funzionalità. E’ certamente un segno di gran civiltà, la conservazione ed il rispetto di tutto il patrimonio artistico e architettonico che il genio del passato è riuscito a trasmetterci, ma le sempre più numerose e complicate normative a cui è assoggettato comprendono, tra gli effetti non richiesti, il progressivo offuscamento del ricordo e delle emozioni ad esso legate e che nessuna normativa potrà mai restituire. La fotografia può venire parzialmente in aiuto con il suo carattere di “foto ricordo”, fissando sulla carta una visione momentanea che può essere utile per richiamare alla memoria emozioni e momenti vissuti dentro l’architettura.

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© oscar ferrari_arcomai |Nido e scuola materna Giaccaglia Betti.


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