Architettura per la ricerca

Simone Innocenti, Pasquale Leo e Vito Longo trasformano completamente l’area delle officine ferroviarie, integrandola con il parco del Navile di Villa Angeletti, in cui insediare un polo scientifico dove la mobilità urbana, con tutte le sue problematiche, le patologie, i disagi e gli sprechi, è il denominatore comune dell’amalgama funzionale che si organizza autonomamente, avvolgendosi in una spirale dinamica. [introduzione ai progetti/tesi n.6-7-8 del masterplan dell’AV, vedi EFFETTI INDOTTI DALL’ALTA VELOCITA’ A BOLOGNA: VIA DE’ CARRACCI ].

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© arcomai l  Leo, Longo, Innocenti| Masterplan.

Abbiamo concentrato la nostra attenzione sull’area situata tra l’ex mercato ortofrutticolo, dove il comune di Bologna ha stabilito una nuova destinazione d’uso con la edificazione di nuovi centri residenziali, una nuova sede comunale e il torrente Navile, dal quale l’area di studio prende il nome. Nel complesso, l’area non presenta strutture di particolare interesse storico, ma quelle ritenute da conservare hanno caratteristiche di un’architettura puramente industriale, tipica degli anni ‘50 del secolo scorso. L’indagine territoriale si è configurata secondo un ordine basato sul sistema strutturale. Una prima lettura ha indagato le centralità complesse presenti nel quadrante della città, quali la STAZIONE, gli OSPEDALI, la FIERA e l’AEREOPORTO. Queste infrastrutture, a livello urbano, creano condizioni di interscambio funzionale. Seconde, ma non per importanza, sono le centralità semplici quali: il C.N.R. e l’IPPODROMO. Queste ultime sono raccordate alle prime da un sistema viario che si configura come un sistema ad alta intensità di traffico. Di rilevante importanza è la rete ferroviaria la quale si delinea come un taglio urbano tra il cuore della città e i quartieri a nord.

Ulteriore segno viene assunto dal corso del Canale Navile che vede conformarsi lungo le sue sponde il parco di Villa Angeletti. Particolare attenzione è stata rivolta alla lettura delle problematiche quali: CRITICITA’, INCONGRUENZE E LUOGHI DA VALORIZZARE. Stilando una classifica dei disagi urbani si nota come, nell’area prossima al Canale Navile, all’ex mercato ortofrutticolo e alle aree destinate a parcheggio, ci sia un alto livello di degrado urbano, innescato dall’abbandono e conseguente spostamento delle attività del mercato, che ha generato la crisi di tutto l’indotto e la solo parziale sostituzione-occupazione con funzioni marginali e di risulta. Infatti, alle stesse aree corrisponde l’identificazione di “aree di riqualificazione urbana”, così come indicato nel vigente PRG, che ha portato all’approvazione recente di uno specifico Piano Particolareggiato di Recupero.

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© arcomai l  Leo, Longo, Innocenti |  Lettura urbana delle valenze spaziali e funzionali esistenti

L‘Idea di redifinizione complessiva di tutta l’area delle officine nasce dalle analisi fatte nelle precedenti fasi di studio seminariali. La contemporanea presenza di un tessuto architettonico industriale, del parco di Villa Angeletti, del Navile, il contesto del quartiere ottocentesco, il forte segno di via de’ Carracci, la stazione, hanno generato in noi l‘idea di inserire nell’area una nuova destinazione d’uso, dettata da attente riflessioni e determinata da una forma urbana che, secondo la nostra sensibilità, riesce ad abbracciare il territorio e lo stesso progetto. L’intento è quello di determinare, con un segno dinamico, la risposta urbano-architettonica alle cause-effetto indotte dall’inquinamento atmosferico. In sostanza, significa porre l’uomo al centro di un sistema: egli, per mezzo della “ricerca”, troverà una risposta spaziale  configurata in linguaggi architettonici. Da ciò:“Architettare per la Ricerca”.

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© arcomai l  Leo, Longo, Innocenti |  Lettura urbana delle valenze spaziali e funzionali esistenti

Il Polo Tecnologico Integrato prende il nome dall’interazione di tre centri differenti che sinergicamente si muovono per un unico obiettivo. L’idea del polo parte, per una forza inversa, dall’effetto sull’uomo alla sua causa. L’effetto sull’uomo viene determinato da forme di malattie, oggi non curabili in tutti i casi, effetto che richiede una conoscenza a fondo della sua origine. E’ proprio dalla volontà di conoscere e, al tempo stesso, combattere queste malattie che al Centro Medico Oncologico si collegano rispettivamente il Centro di Ricerca sui nuovi mezzi di Trasporto  e il Centro di Ricerca per Sistemi di Viabilità. Il progetto prevede il coinvolgimento del parco fluviale all’interno dell’area d’intervento, mantenendo le sue linee naturali ed integrando così il costruito con l’esistente. Un ulteriore intervento  consiste nella trasformazione del complesso di edifici centrali a carattere industriale (Officine delle Ferrovie), nella demolizione degli elementi trasversali di unione tra le stecche, e nella conseguente definizione di tre edifici distinti ma comunicanti, tramite un’unica copertura aerea. Lungo il perimetro dell’area sono state lasciate intatte le residenze esistenti (lungo la ferrovia per l’Arcoveggio), definendo uno spazio libero ma circoscritto.

Dalla conformazione naturale del Canale Navile, del Parco e della maglia ortogonale del quartiere, nasce spontanea la ricerca di un disegno planimetrico concentrico che, concorde con il sistema delle funzioni, definisce la presenza di nuovi edificati, l’integrazione di nuovi spazi verdi con l’esistente, i percorsi pedonali e stradali a servizio del polo. L‘elemento di filtraggio tra il parco, gli edifici e i percorsi pedonali è determinato dall’utilizzo di quinte che riprendono il concetto dei portici bolognesi.  Il forte segno a spirale si conclude nel cuore dell’impianto con una torre alta 25 metri, attorno alla quale si sviluppa una grande piazza. I tre edifici di studio più approfondito si impostano lungo l’asse di via de’ Carracci, ponendosi come testate al polo, chiusura lungo la strada ed elemento di raccordo tra stazione dell’alta velocità, le aree del polo ed il parco. E’ previsto inoltre l’inserimento di una metropolitana che colleghi la nuova stazione all’area Bolognina ed alla zona Fiera, programmata nel SFM come linea n.6. Inoltre, per ovviare alle problematiche del traffico, è stato introdotto un sottopasso che raccorda il quartiere Bolognina con i viali di circonvallazione.


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