Difendiamo i “mostri” dal GU (Giustizialismo Urbano)

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 “Battiamoci contro i mostri, “Il Domani”.

E’ apparso oggi ne “Il Domani” un articolo a firma di Pier Luigi Cervellati dal titolo: “Battiamoci contro i mostri. Dietro c’è il vuoto di idee” a cui ha fatto da contorno un appello (replicato in due riquadri) tanto improprio quanto significativo di come vengano trattate in modo superficiale dalla stampa ordinaria le questioni attinenti alla città e quindi all’architettura. A tal proposito si legge a pagina 34: “Il Carlino, da sempre impegnato sul fronte della denuncia civile, lancia una campagna contro gli scempi architettonici coinvolgendo i lettori”. L’iniziativa si inquadra nello scenario dei festeggiamenti per i 120 anni del “Carlino” che interessano Bologna e altre città della regione in questi mesi. L’impegno civile di cui si fa promotrice il quotidiano è il concorso (indetto in collaborazione – il che ci fa sorridere – con una ditta di costruzioni) nel quale si invita chi legge a parteciparvi inviando “… una foto della costruzione che vorresti fosse demolita motivandone il perché”. Il fortunato concorrente si aggiudicherà così un viaggio per due persone da trascorrere a scelta tra tre destinazioni: “Costiera Amalfitana, Toscana e Umbria, Venezia e la Terra dei Dogi”. Premesso che l’architettura non produce mostri – se lo facesse non sarebbe architettura -, mentre l’ingegneria, l’edilizia, la geometria, la speculazione, la cattiva politica, il mal costume…spesso sì, riteniamo che iniziative di questo tipo non solo contribuiscano a dare un cattivo servizio pubblico di informazione e a criminalizzare una categoria di progettisti tra l’altro coinvolta marginalmente nella produzione edilizia in Italia, ma alimentino nell’opinione pubblica quella sotto-cultura della sindrome del CTU (Commissario Tecnico Urbano) che porta alla solita demonizzazione della periferia come “male assoluto” (in contrapposizione ad un centro oggi vera matrice del cosiddetto “degrado”), quando invero il 70% della popolazione nazionale vive in ambiti esterni al centro.  Mi piacerebbe aspettare il ritorno dei due fortunati vincitori e chiedere loro se si sentono redenti, più puliti, ossigenati e pronti a tornare alla loro casa, la stessa che magari  ha fatto loro vincere il premio.


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