“Parole, Parole, Parole” (Amleto a Polonio). Citazioni per “esprimere il mondo”

–        perché abbiamo “ancora” delle visioni sul mondo;

–        perché i grandi concetti sono inafferrabili con l’analisi freddamente descrittiva e con gli strumenti di comunicazione tecnico-scientifici, per essi occorre piuttosto l’intuito delle cose;

–        perché per esprimere visioni concetti vita umanità non occorrono strumenti disciplinari ma intelligenza = “occhi dell’anima” (Platone);

–        perché … “… fine è per l’architettura la definizione del suo significato, il significato più largo e più umano, che attraversa le singole funzioni ma le sopravanza: è la vita stessa degli uomini.” (Monestiroli);

–        perché … “Ogni nostra attività intellettuale, in qualsivoglia campo si svolga, è un tentativo di dare un senso alle nostre esperienze – vale a dire, di rendere la vita più abitabile.” (Edmund Wilson);

–        perché …“Per poter vivere assai più che di mete precise abbiamo bisogno di una visione” (Elias Canetti);

–        perché noi diciamo “l’opera non è nulla, l’uomo è tutto”  (parafrasando/negando Flaubert), vale a dire che prima dell’arte viene la vita e che l’architettura prima e oltre che arte e/o tecnica, o se si vuole “disciplina” artistica o tecnica che sia, “è condizione di vita” (Ruskin);

–        perché le architetture, gli spazi costruiti, le modificazioni del terreno, si generano, evolvono e muoiono come risposta a fondamentali esigenze pratiche e spirituali dell’uomo … “architettura come sostanza di cose sperate” (E. Persico);

–        perché un vero insegnante dice … “fate filosofia, fate magari i matematici, i fisici, gli ingegneri, i progettisti o quel che preferite, ma fatelo sempre con spirito critico perchè questo spirito critico è, in sostanza, lo spirito filosofico.” (Ludovico Geymonat);

–        perché … “io considero la libertà uno dei principali valori che la vita può offrirci, se non il principale.” (K. Popper);

–        perché … “ Non bisogna mai esaurire un argomento al punto che al lettore non resti niente da fare. Non si tratta di far leggere, ma di far pensare.” (C.-L. de Montesquieu)

–        . perché … “… fuori di una modernità sofferta e disturbata non c’è poesia architettonica.” (Bruno Zevi);

–        perché … “Reintrodurre il concetto di esperienza nella interpretazione architettonica ed urbana significa inoltre sostituire l’unico punto di vista del soggetto astratto, al plurale, con la molteplicità delle interpretazioni dello spazio che i diversi individui tenderanno a darne attraverso l’uso” (Nicola Marzot);

–        perché … “… Lo spazio dell’estensione rappresenta il passaggio dal mondo chiuso della tradizione antica al mondo aperto della scienza moderna. Oggi, il posizionamento subentra all’estensione. Esso è definito dalle relazioni di vicinato tra punti ed elementi, che possono essere formalmente descritti come serie, alberi, reticoli,etc. […] Al giorno d’oggi il posizionamento subentra all’estensione, a sua volta subentrata, un tempo, alla localizzazione  (M. Foucault);

–        perché …  “… in un’epoca in cui tanti architetti si considerano anzitutto artisti anche se continuano a pensare lo spazio in termini superati, gli artisti che meritano questo nome hanno già sperimentato dispositivi spaziali che non hanno più nulla in comune con la prospettiva o con lo spazio assoluto newtoniano.” (A. Corboz);

–        perché … “una decostruzione ha sempre come obiettivo lo svelamento dell’esistenza di articolazioni e frammentazioni nascoste all’interno di presunte totalità monadiche” (De Man).


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