Il progetto come strumento per la qualità della vita

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Affrontare l’argomento del ruolo politico/sociale del progetto significa parlare della coerenza esclusiva di uno strumento che affida ad una “figura complessiva” la risposta ad un problema e a un luogo – attraverso la propria “pre-disposizione” nel saper leggere/ascoltare i messaggi/domande che ci vengono dalla società – secondo un processo di innovazione che sintetizza la capacità di immaginare e anticipare i bisogni di chi abita un territorio, creando così un sistema di garanzie in grado di realizzare ciò che è richiesto. Discutere in questa sede di qualità del progetto – tenendo conto di ciò che è stato costruito e soprattutto di ciò che verrà realizzato – ci porta pertanto ad impostare il dibattito coinvolgendo direttamente le diverse figure interessate al “processo produttivo” della città contemporanea, circostanza questa che ci costringe a riflettere sulla natura dei “poteri” messi in gioco, analizzando una cultura espressa da programmi, modi, forme ed obiettivi; ci costringe in definitiva a riflettere sulla diversa velocità di evoluzione di ciò che è attorno a noi, a prendere coscienza delle trasformazioni in atto, ma soprattutto a responsabilizzare tutti coloro i quali fanno parte della “causa città”, cercando di far emergere una “committenza” troppo spesso latitante o non chiara nella sua veste istituzionale, di tirar fuori quella componente di rischio che ogni proposta progettuale dovrebbe contenere, di ridare al progettista il ruolo e dignità che gli spetta. Solo così il progetto non è più una illustrazione statica della realtà ma è un dispositivo critico, creativo e coerente, in grado di tras-figurare la realtà in una nuova forma dinamica secondo un processo che non si limita a costruire un’ennesima fenomenologia di fatti urbani, ma opera una scelta consapevole attraverso la messa a punto di un apparato formale e concettuale ben preciso.

Bologna, 8 ottobre 2003

Moderatore: Nicola Desiderio [ARCOMAI]

Relatori:

Glauco Gresleri

Massimo Ilardi

Giorgio Praderio

Piero Sartogo

 

Glauco Gresleri, Accademico pontificio al Pantheon e Accademico nazionale di S. Luca, Medaglia d’oro della Biennale di Salisburgo 1962 per l’architettura sacra, premio “In Arch” 1966 e 1990 e riconoscimento “Twentieth Century Engieering” del MOMA di NY, 1966. Invitato alla Biennale di Parigi, 1985, e alla XVII Triennale di Milano, 1986. E’ stato cofondatore, delle riviste “Chiesa e Quartiere”; “Inarcos”, “Parametro”; “Frames” e docente di “Teoria e Tecnica della Progettazione” presso la Facoltà d’Architettura dell’Università di Pescara. Ha tenuto rapporto personale con maestri dell’architettura moderna quali: Alvar Aalto, Le Corbusier, Breuer, Tange, Sartoris, Figini, Quaroni, Michelucci. Primo premio in importanti concorsi nazionali ed europei.

Massimo Ilardi, docente di “Sociologia Urbana” presso la “Facoltà di Architettura” di Ascoli Piceno, Università di Camerino. E’ direttore della rivista “Gomorra”. Le sue ultime pubblicazioni sono Negli spazi vuoti della metropoli (Bollati Boringhieri, 1999) e In nome della strada. Libertà e violenza (Meltemi, 2002). Ha curato per la casa editrice Costa & Nolan La città senza luoghi (1990), e insieme con P. Desideri Attraversamenti. I nuovi territori dello spazio pubblico (1997).

Giorgio Praderio, docente associato di “Architettura e Composizione Architettonica III” presso la “Facoltà di Ingegneria Edile/Architettura” di Bologna e coordinatore di un modulo del Master in “Architettura Ecosostenibile” presso il DAPT. Membro della “Commissione Consultiva Edilizia” del Comune di Bologna dal 2001 al 2003, ha condotto ricerche sul tema della qualità urbana e sugli effetti dell’I.T. nel progetto Architettonico. Con riferimento a Bologna ha curato per CLUEB: Città e progetto da Bologna all’Europa (Bologna 1994).

Piero Sartogo, nato a Roma nel 1934, ha collaborato negli Stati Uniti con Walter Gropius. Ha studio a Roma, dove esordì nei primi anni Settanta con l’edificio dell’Ordine dei Medici, entrato subito nel novero dei monumenti dell’architettura contemporanea. Redattore di Casabella negli anni Settanta, oggi è membro del comitato scientifico de L’Arca. Docente alla facoltà di Architettura di Roma, è visiting professor presso prestigiose università americane. Dal 1979 è membro dell’American Institute of Architects, che nel 2000 lo ha insignito dell’Award of Excellence per la Nuova Cancelleria dell’Ambasciata Italiana a Washington, progettata insieme a Nathalie Grenon con la quale ha firmato altri numerosi ed importanti progetti. Di lui si legge nelle pubblicazioni: Sartogo – Grenon. Italian Architects, collana “I Talenti”, l’ARCAEDIZIONI, 2001; Sartogo/Grenon. Architettura, Skirà, 2001, Sartogo-Grenon. Architecture in Perspective, The Monacelli Press, 1998, con prefazione di Richard Meier.


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